Battaglie sotterranee e rischi mortali nella ricerca di questi deliziosi funghi ipogei

Avvelenamento cani da tartufo: deliziosi funghi ipogei una trappola per i migliori amici dell’uomo

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Avvelenamento cani da tartufo: l’uomo all’origine di aberranti azioni nei confronti del migliore amico dell’uomo. La stagione dei tartufi è sempre stata un periodo di grande attesa per i cercatori e gli amanti della cucina gourmet, ma ultimamente si è trasformata in un campo di battaglia sotterraneo, con conseguenze devastanti per i cani. In una stagione in cui la scarsità di tartufi ha acuito la competizione tra i cercatori, numerosi casi di avvelenamento di cani da tartufo sono emersi, gettando luce su un lato oscuro di questa affascinante tradizione.

La guerra tra cercatori: una stagione agguerrita

Da ottobre a oggi, in Italia si è assistito a una serie di casi di avvelenamento di cani da tartufo. Quest’anno, le beghe tra cercatori sembrano essere diventate più aspre, in parte a causa della rara presenza di tartufi fino a dicembre, dovuta alla persistente siccità dei mesi precedenti. I prezzi dei tartufi sono quindi schizzati alle stelle, alimentando una competizione spietata tra i cercatori.

Un allarme nazionale: avvelenamenti di cani

Gli ultimi casi di avvelenamento di cani si sono verificati in diverse regioni, tra cui Camposecco nel parco naturale dei monti Simbruini, al confine tra Lazio e Abruzzo. Alcuni cercatori hanno accusato i colleghi di nascondere cibo avvelenato per uccidere i cani di cercatori che arrivano da altre zone alla ricerca dei preziosi tartufi.

Le accuse e le difese

Mentre alcuni cercatori puntano il dito contro i rivali, c’è chi sostiene che ci siano individui senza scrupoli che avvelenano i cani per ragioni di rivalsa o interessi economici. La controversia fa emergere una realtà oscura all’interno di una tradizione antica e affascinante.

Riccardo Germani, presidente dell’Assotartufai, respinge le accuse, sottolineando che i cercatori di tartufi amano profondamente i loro cani e non commetterebbero mai tali atti. Tuttavia, molti cercatori credono che ci siano individui disposti a tutto per prevalere nella guerra per il mercato del tartufo.

I tartufi e il cambio climatico

La rarità dei tartufi quest’anno ha portato i prezzi alle stelle, ma il problema va oltre. Il cambiamento climatico minaccia la produzione europea di tartufi, con previsioni che indicano una drastica diminuzione nella produzione nei prossimi decenni. Questo mette in luce l’importanza di preservare questa delizia culinaria e il suo habitat.

Le regole della raccolta

La raccolta dei tartufi è disciplinata da regolamenti provinciali e regionali in Italia. Ad esempio, la stagione per il tartufo bianco pregiato va generalmente dal 15 settembre al 31 gennaio. Tuttavia, il Centro nazionale studi del tartufo di Alba ha chiesto nuove norme per estendere la stagione oltre il 31 gennaio a causa del ritardo nella produzione.

Un investimento affettivo ed economico

Addestrare un cane alla ricerca di tartufi richiede tempo e dedizione. L’acquisto di un cane adulto addestrato può costare da 3.000 a 8.000 euro o più, a seconda dell’esemplare. Questo investimento non è solo economico ma rappresenta anche un legame affettivo profondo tra il cercatore e il suo fido compagno.

I pericoli nascosti: bocconi avvelenati

I bocconi avvelenati utilizzati per danneggiare i cani da tartufo contengono spesso lumachicidi, veleni per lumache a base di un composto chimico chiamato metaldeide. Questi granuli azzurro-verdi agiscono sul sistema nervoso centrale, causando convulsioni. I sintomi si manifestano circa un’ora dopo l’ingestione. Alcuni bocconi avvelenati contenevano anche stricnina, antigelo e topicidi. A volte, per uccidere i cani, vengono nascosti chiodi e frammenti di vetro nei bocconi.

Proteggere i cani da tartufo

La minaccia dell’avvelenamento ha spinto molti tartufai a utilizzare museruole costituite da una rete fitta per proteggere i loro cani. Alcuni cani da tartufo indossano anche morsetti, simili a quelli usati per i cavalli, che consentono loro di bere ma impediscono loro di ingerire bocconi di medie o grandi dimensioni.

Conclusioni

Mentre i tartufi continuano a essere un piacere culinario ricercato, la battaglia sotterranea tra cercatori rischia di gettare un’ombra sinistra su questa tradizione secolare. La conservazione dei tartufi e dei cani da tartufo diventa quindi cruciale, mentre la minaccia del cambiamento climatico si fa sempre più concreta. La prossima volta che assaporerete un piatto di tartufo, pensate non solo al suo sapore straordinario, ma anche alle sfide e ai pericoli nascosti sotto la terra.

Fonte: https://www.ilpost.it/2023/01/24/avvelenamenti-cani-tartufo/

 

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