Con il termine tartufi vengono intesi i corpi fruttiferi di alcuni funghi ipogei (dal greco ypo – sotto e gè – terra), a forma globosa, rotondeggiante, avente le sembianze dei tuberi, che vive in simbiosi con le radici di alcune piante, quali, per esempio, la quercia, il tiglio, il nocciolo, il carpino e il pioppo. Essi sono la fruttificazione di un complesso numero di filamenti (ife), che costituiscono una ramificazione complessa, che si estende nel terreno, formando il corpo vero e proprio del fungo ipogeo.
LE PIANTE DA TARTUFO NERO
Roverella
La roverella è la specie di quercia più diffusa in Italia, tanto che in molte località è chiamata semplicemente quercia. Appartiene alla famiglia delle Fagaceae ed è un albero a crescita lenta.
Nome scientifico: Quercus pubescens
Classificazione superiore: Quercia
Classe: Magnoliopsida
Sottofamiglia: Quercoideae
Leccio
Il leccio, detto anche elce, è un albero sempreverde appartenente alla famiglia Fagaceae, diffuso nei paesi del bacino del Mediterraneo. In Italia è spontaneo nelle zone a clima più mite, dove è anche molto frequente nei giardini e nei viali cittadini.
Nome scientifico: Quercus ilex
Classificazione superiore: Quercus sect. Quercus
Classe: Magnoliopsida
Divisione: Magnoliophyta
Sottofamiglia: Quercoideae
Cerro
Il cerro è un albero a foglie caduche appartenente alla famiglia delle Fagaceae.
Nome scientifico: Quercus cerris
Classificazione superiore: Quercia
Sottofamiglia: Quercoideae
Tiglio
Il Tiglio è un genere di piante arboree o arbustive della famiglia delle malvacee, originario dell’emisfero boreale.
Nome scientifico: Tilia
Classificazione superiore: Tilioideae
Classe: Magnoliopsida
Divisione: Magnoliophyta
Nocciòlo
Il Nocciòlo è un albero da frutto appartenente alla famiglia Betulaceae.
Nome scientifico: Corylus avellana
Rischio estinzione: Minima preoccupazione Encyclopedia of Life
Classificazione superiore: Corylus
Classe: Magnoliopsida
Divisione: Magnoliophyta
Sottofamiglia: Coryloideae
Carpino nero
Il carpino nero, carpinella, ostria o, meno frequentemente, carpinello è un albero della famiglia delle Betulacee.
Nome scientifico: Ostrya carpinifolia
Classificazione superiore: Ostrya
Sottofamiglia: Coryloideae
Cisto
Cistus L., 1753 è un genere di piccoli arbusti o frutici sempreverdi appartenente alla famiglia delle Cistaceae.
Nome scientifico: Cistus
Classificazione superiore: Cistaceae
Classe: Magnoliopsida
LE PIANTE DA TARTUFO BIANCO
Farnia
La farnia è un albero a foglie decidue appartenente alla famiglia delle Fagacee. Essa è la specie tipo del genere Quercus. È la quercia più diffusa in Europa, e il suo areale è alquanto vasto. Questa pianta è caratterizzata da notevoli dimensioni e crescita lenta.
Nome scientifico: Quercus robur
Rischio estinzione: Minima preoccupazione Encyclopedia of Life
Classe: Magnoliopsida
Classificazione superiore: Quercia
Divisione: Magnoliophyta
Cerro
Il cerro è un albero a foglie caduche appartenente alla famiglia delle Fagaceae.
Nome scientifico: Quercus cerris
Classificazione superiore: Quercia
Sottofamiglia: Quercoideae
Rovere
Il rovere, o la rovere, è una quercia semi-caducifoglia di prima grandezza, appartenente alla famiglia delle Fagaceae.
Nome scientifico: Quercus petraea
Classificazione superiore: Quercia
Classe: Magnoliopsida
Divisione: Magnoliophyta
Roverella
La roverella è la specie di quercia più diffusa in Italia, tanto che in molte località è chiamata semplicemente quercia. Appartiene alla famiglia delle Fagaceae ed è un albero a crescita lenta.
Nome scientifico: Quercus pubescens
Classificazione superiore: Quercia
Classe: Magnoliopsida
Sottofamiglia: Quercoideae
Pioppo nero
Il pioppo nero è un albero della famiglia Salicaceae, originario dell’Europa centro-meridionale, del Nord Africa e delle regioni asiatiche occidentali.
Nome scientifico: Populus nigra
Classe: Magnoliopsida
Rischio estinzione: Minima preoccupazione Encyclopedia of Life
Classificazione superiore: Pioppo
Divisione: Magnoliophyta
Pioppo bianco
Il pioppo bianco, detto anche pioppo argentato, gattice o albera, è un albero a foglie caduche della famiglia delle Salicacee.
Nome scientifico: Populus alba
Classe: Magnoliopsida
Classificazione superiore: Pioppo
Divisione: Magnoliophyta
Pioppo tremulo
Il pioppo tremolo è un albero della famiglia delle Salicaceae.
Nome scientifico: Populus tremula
Classificazione superiore: Pioppo
Divisione: Magnoliophyta
Salicone
Il salicone o salice delle capre è una pianta della famiglia delle Salicaceae.
Nome scientifico: Salix caprea
Classificazione superiore: Salice
Classe: Magnoliopsida
Divisione: Magnoliophyta
Salice bianco
Il salice bianco, detto anche salice da pertiche è una pianta della famiglia delle Salicacee.
Nome scientifico: Salix alba
Rischio estinzione: Minima preoccupazione (Stabile) Encyclopedia of Life
Classificazione superiore: Salice
Divisione: Magnoliophyta
Tiglio
Il Tiglio è un genere di piante arboree o arbustive della famiglia delle malvacee, originario dell’emisfero boreale.
Nome scientifico: Tilia
Classificazione superiore: Tilioideae
Classe: Magnoliopsida
Divisione: Magnoliophyta
Carpino nero
Il carpino nero, carpinella, ostria o, meno frequentemente, carpinello è un albero della famiglia delle Betulacee.
Nome scientifico: Ostrya carpinifolia
Classificazione superiore: Ostrya
Sottofamiglia: Coryloideae
Nocciòlo
Il Nocciòlo è un albero da frutto appartenente alla famiglia Betulaceae.
Nome scientifico: Corylus avellana
Rischio estinzione: Minima preoccupazione Encyclopedia of Life
Classificazione superiore: Corylus
Classe: Magnoliopsida
Divisione: Magnoliophyta
Sottofamiglia: Coryloideae
I tartufi appartengono alla classe degli Ascomiceti, ordine Tuberales, genere Tuber. Essi si riproducono tramite le spore, cellule dalle dimensioni di alcune decine di micron, presenti all’interno della gleba (polpa) in numero elevato. Compiono il loro ciclo di vita completamente sottoterra, vivendo in simbiosi micorrizzica con alcune piante superiori.
Ha una massa carnosa detta “gleba”, rivestita da una sorta di corteccia chiamata “peridio”. È costituito in alta percentuale da;
- acqua,
- fibre,
- sali minerali,
- sostanze organiche fornite dall’albero con cui vive in simbiosi.
La forma dipende dalle caratteristiche del terreno in cui si sviluppa: un terreno morbido favorirà la crescita di un tartufo a forma sferica,
mentre un terreno duro, pietroso e con molte radici, ne favorirà una forma bitorzoluta.
Il tartufo è da considerarsi anche una vera e propria “sentinella ambientale”: Non tollera infatti l’inquinamento e quant’altro sia dannoso alla natura.
Sono formati da una parete esterna (scorza o perizio) più o meno spessa, con il colore e l’aspetto tipico della specie, e da una parte interna (polpa o gleba) di colore variabile e percorsa da venature che delimitano degli alveoli in cui sono immersi gli aschi, contenenti le spore che hanno funzione riproduttiva.
Ciclo biologico del Tartufo
La produzione del prezioso corpo fruttifero è legata alla simbiosi con piante arboree o arbustive. Lo scambio di sostanze tra i due partner (il tartufo e la pianta) avviene a livello radicale in formazioni particolari dette micorrize, strutturate in modo caratteristico per ogni specie.
Le micorrize sono una sorta di manicotto formato da alcuni strati di tubicini settati chiamati ife; queste con un intreccio avvolgono gli apici delle radichette terminali dell’albero e, insinuandosi tra i primi livelli di cellule radicali, formano un reticolo: è attraverso questo legame che la pianta offre al fungo diverse sostanze, ricevendo in cambio principalmente acqua e sali minerali. Dal reticolo si dipartono quindi molte ife, che ramificandosi nel terreno si diffondono alla ricerca di sostanze nutritive.
Le ife nel loro insieme prendono il nome di micelio. A tempo opportuno, ossia quando vengono a crearsi tutte le condizioni ambientali necessarie, alcune ife si intrecciano e danno origine alla formazione del corpo fruttifero, nella cui gleba si differenziano le spore. Proprio le spore, germinando, daranno origine ad un nuovo micelio che sarà in grado, unendosi con i giovani apici delle radici, di formare nuove micorrize.
A Differenza dei funghi epigei che sviluppano corpi fruttiferi al di sopra del terreno, i funghi ipogei non possono sfruttare le correnti d’aria per la dispersione delle spore.
L’evoluzione li ha quindi dotati di un forte odore, percepibile solo al momento della maturazione delle spore, che attira insetti e mammiferi, i quali cibandosi del tartufo, provvedono alla diffusione delle spore.
Che specie di tartufo esistono?
Tartufo Bianco Pregiato
Tuber Magnatum Pico
Periodo di raccolta: da Settembre a Gennaio.
Il tartufo bianco è considerato il tartufo per antonomasia, il suo profumo è inconfondibile. Tra le specie di tartufo è sicuramente quella più preziosa.
Consigli d’uso: ideale per antipasti, primi piatti, secondi di carne o pesce, uova. Utilizzo solo da crudo.
Tartufo Nero Pregiato
Tuber Melanosporum Vittadini
Periodo di raccolta: da Dicembre a Marzo.
Conosciuto anche come tartufo di Norcia, di Spoleto o truffe de Perigord per i francesi. Dopo il tartufo bianco è considerato il più pregiato a livello commerciale ed è uno dei protagonisti della cucina internazionale. Si presenta con una scorza di colore nero e l’interno è scuro con venature bianche.
Consigli d’uso: ideale per antipasti, primi piatti, secondi di carne o pesce, uova e dolci. Supporta le brevi cotture.
Tartufo Nero Uncinato
Tuber Uncinatum Chatin Vittadini
Periodo di raccolta: da Ottobre a Gennaio.
Appartiene alla stessa specie del tartufo estivo tuttavia il suo profumo è più forte. L’esterno è di colore nero, l’interno colore nocciola.
Consigli d’uso: ideale per antipasti, primi piatti, secondi di carne o pesce, uova.
Tartufo Nero Estivo
Tuber Aestivum Vittadini
Periodo di raccolta: da Maggio ad Agosto.
Il tartufo estivo o scorzone si presenta molto simile al tartufo nero uncinato. Tra le specie di tartufo è quella più diffusa. Il suo profumo inconfondibile è dolce, gradevole; il gusto delicato.
Consigli d’uso: ideale per antipasti, primi piatti, secondi di carne o pesce, uova.
Tartufo Bianchetto
Tuber Borchii Vittadini
Periodo di raccolta: da gennaio ad aprile.
Questo tartufo è noto come “marzuolo”, dato il periodo di raccolta. La sua particolarità è il profumo deciso oltre che il gusto decisamente agliaceo.
Consigli d’uso: ideale per antipasti, primi piatti, secondi di carne o pesce.
Le speci più conosciute ed apprezzate ad uso gastronomico sono: Tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico), Tartufo Nero Pregiato (Tuber melanosporum vittad.), Tartufo d’estate (Tuber aestivum Vittd.)
0 commenti