Tartufo tossicità: secoli di mistero e leggende circondano il tartufo, un tempo considerato il cibo del Diavolo, ma oggi apprezzato come prelibatezza culinaria. Tuttavia, dietro alla sua aura di lusso si nascondono potenziali rischi per la salute, soprattutto per determinate categorie di persone. In questo articolo, esploreremo i pericoli legati al consumo di tartufo e chi dovrebbe evitarlo.
Il lato oscuro del tartufo: rischi e pericoli
Il recente episodio di intossicazione avvenuto durante una sagra campana ha sollevato interrogativi sulla sicurezza del consumo di tartufo. Turisti che hanno accusato malori gastrointestinali hanno posto l’attenzione sulle potenziali tossicità del tubero. Anche se generalmente considerato sicuro, il tartufo può comportare rischi, soprattutto se consumato in grandi quantità o da individui sensibili.
La variegata famiglia del tartufo: rischi e differenze
Tra le circa 100 varietà di tartufo esistenti, solo 9 sono commestibili.
- Tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum pico) – Spesso considerato il tartufo più pregiato e costoso.
- Tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum) – Altamente apprezzato e molto ricercato, specialmente nella cucina gourmet.
- Tartufo nero uncinato (Tuber aestivum var. uncinatum) – Una varietà di tartufo nero estivo con un sapore distintivo.
- Tartufo nero estivo (Tuber aestivum) – Più comune rispetto al Tartufo Nero Pregiato, ma ancora apprezzato nella cucina.
- Tartufo bianchetto (Tuber Borchii) – Meno costoso rispetto ai tartufi bianchi e neri pregiati, ma comunque apprezzato.
- Tartufo nero liscio (Tuber macrosporum) – Ha un valore intermedio, meno costoso rispetto ai tartufi neri pregiati.
- Tartufo nero invernale Brumale (Tuber Brumale Vittadini) – Solitamente meno costoso rispetto alle varietà di tartufi neri più pregiati.
- Tartufo moscato (Tuber brumale var. moschatum de Ferry) – Generalmente considerato meno pregiato rispetto ad altre varietà.
- Tartufo nero ordinario (Tuber mesentericum) – Non è sempre incluso nelle classifiche principali dei tartufi, quindi a un valore inferiore rispetto ad altre varietà.
Anche se alcune varietà potrebbero causare problemi gastrointestinali, non è detto che tutte le altre siano necessariamente tossiche e dannose.
Un contesto storico interessante e rilevante
Storicamente, il tartufo è stato associato a credenze oscure e superstizioni. La prima testimonianza scritta sulla morte dovuta al consumo di tartufi risale addirittura al 1300, quando un medico umbro, nel suo trattato, descrisse un caso di decesso causato da congestione dopo un pasto a base di questo fungo ipogeo. Secoli fa, il tartufo era considerato un alimento maledetto, tossico, da evitare a tutti i costi. Veniva addirittura etichettato come cibo del diavolo e delle streghe, ipoteticamente ricco di veleno e sostanze tossiche nocive, se non addirittura mortali.”
Rischi specifici per determinate categorie di persone
I tartufi, simili ai funghi, presentano due tipi di tossicità: una intrinseca, legata alla natura stessa del vegetale, e un’altra estrinseca, derivata dall’ambiente circostante, che potrebbe contaminare il tartufo con sostanze nocive. Oggi, il tartufo è considerato una materia prima pregiata e molto ricercata. Tuttavia, un consumo eccessivo o da parte di individui con condizioni di salute preesistenti potrebbe comportare rischi per la salute. Ad esempio, per chi soffre di gotta, il consumo di tartufo potrebbe aggravare la condizione aumentando i livelli di acido urico e urea, potenzialmente danneggiando reni e favorendo la formazione di calcoli. Inoltre, un consumo non moderato di questo fungo ipogeo potrebbe causare problemi a stomaco e fegato.”
Particolare attenzione per le donne in gravidanza e i bambini
Le donne in gravidanza dovrebbero evitare il consumo di tartufo crudo, poiché potrebbe essere contaminato da toxoplasma, un agente patogeno che può influenzare lo sviluppo fetale. Inoltre, la buccia del tartufo contiene sostanze difficili da digerire per i bambini e i ragazzi più giovani, che potrebbero riscontrare problemi di stomaco.
Prodotti derivati: un altro aspetto da considerare
Oltre al tartufo fresco, è importante prestare attenzione anche ai prodotti commerciali derivati dal tartufo, come creme e oli aromatizzati o preparati vari. Alcuni di questi prodotti possono contenere aromi sintetici, come il Bismetiltiometano, o additivi potenzialmente tossici per persone con allergie o intolleranze.
In conclusione
Mentre il tartufo può essere una delizia culinaria per molti, è importante essere consapevoli dei potenziali rischi per la salute associati al suo consumo. Chiunque abbia dubbi o condizioni di salute particolari dovrebbe consultare un medico prima di assumere grandi quantità di tartufo nella propria dieta. Non lasciarti ingannare dalla sua aura di lusso; il tartufo può nascondere un lato oscuro che è meglio non sottovalutare, dato che solo due varietà possono essere considerate di lusso. Per il resto delle varietà, sono accessibili a molte persone.
Il principale problema risiede nell’affidarsi a individui attendibili in grado di fornire una selezione di tartufi freschi tra le nove varietà commestibili.
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